giovedì 30 agosto 2007

Breve storia della fraternità

La data di fondazione della Fraternità Universale della Parola risale al 3 giugno 1977 quando, nello scantinato di via Carlo Cattaneo a Roma, usato come dormitorio per i poveri dalle suore, alla presenza del card. Ugo Poletti, Madre Teresa consegnava le croci ai primi fratelli laici.
Inizialmente la Madre aveva concepito i "Fratelli della Parola" come un ramo dei Missionari della Carità. I Fratelli della Parola, come le Sorelle della Parola, poi chiamate "Missionarie della Carità contemplative", nate un anno prima, avrebbero dovuto armonizzare la vita contemplativa con l’evangelizzazione dei più poveri dei poveri spirituali per alcune ore al giorno. La nascita delle suore e dei fratelli contemplativi era avvenuta in seguito alla consapevolezza da parte di Madre Teresa che "la contemplazione profonda porta all’evangelizzazione" .
Gli anni che seguirono furono anni difficili; le vedute dei primi membri dell’associazione circa la vita di apostolato e di contemplazione non erano molto omogenee.
Circa un anno dopo la fondazione dei "Fratelli della Parola" nascevano i "Fratelli Missionari della Carità contemplativi" ad opera di fr. Sebastian.
Negli anni seguenti, grazie all’interessamento della Madre, si chiarì il ruolo e lo scopo della Fraternità Universale della Parola. La nuova associazione, pur mantenendo l’orientazione contemplativa, sottolineava anche il carattere di nuova evangelizzazione dei più poveri spirituali attraverso la Parola meditata e vissuta. Veniva così a configurarsi non più come una congregazione religiosa ma come un movimento laico.
Un ultimo aspetto riguardava l’universalità del movimento aperto a tutti gli stati di vita (laici, sacerdoti, celibi e sposati), ai cristiani di tutte le confessioni e ai membri di fedi non cristiane che ne volessero condividere il medesimo spirito.

Il carisma originario del movimento è ben descritto dal servo-guida della Fraternità padre Angelo Devananda in un suo libro .
"A me sembra" scrive il padre "che il carisma essenziale di Madre Teresa consista in una risposta spontanea, data sotto l’impulso della grazia di Dio, ad una precisa esigenza; la fondazione delle Missionarie della Carità venne come risposta ai bassifondi di Calcutta; la fondazione dei Fratelli di vita attiva come una risposta ad una necessità particolare che ella aveva, di uomini che potessero prendersi a cuore tutte quelle incombenze che riguardano l’assistenza degli uomini indigenti e moribondi. Anche la fondazione dei contemplativi venne come risposta ad una precisa esigenza interiore: iniziò proprio con un incidente che ebbe la Madre. Una caduta dal letto! Poco prima di partire per l’Australia, nel settembre 1969, la Madre era a Roma e stava preparandosi per il viaggio; cadde dal letto e si slogò il braccio sinistro e la spalla. Invece di rimandare il viaggio partì in quelle condizioni e poi dovette rimanere immobilizzata per un certo periodo di tempo. Proprio nel giorno del suo onomastico, (…), pregando davanti il SS. Sacramento, incominciò a considerare l’inevitabilità della malattia e della età avanzata, quando lei e le suore non sarebbero state più in grado di esplicare fisicamente il loro servizio ai poveri."
Oltre a questo incidente ebbe una certa importanza anche l’influenza di Suor Nirmala, attuale superiore delle Missionarie, "una Nepalese convertita dall’Induismo e dotata di un profondo carisma contemplativo".
Il ramo contemplativo delle suore era nato un anno prima con la fondazione di una casa a New York, nel quartiere del Bronx. In America, come in tutto l’Occidente, la Madre vedeva infatti la presenza di una povertà di tipo spirituale dovuta all’isolamento della società dei consumi. Povertà anche materiale delle periferie degradate delle grandi città.
La preghiera contemplativa era quindi un mezzo per combattere queste povertà. La contemplazione profonda strumento di santificazione personale e nuova evangelizzazione.
La nascita dell’associazione inizialmente chiamata "Fratelli della Parola" risale quindi a questa intuizione. Madre Teresa vedeva inoltre la fraternità "come un’alternativa in Italia, per i giovani che partivano per l’oriente, verso gli asram dell’India e le Lamoserie tibetane in cerca di guru e di maestri spirituali, incontrandovi magari, però, la subcultura spirituale, la droga e la morte".
Nel 1993 l’Associazione ha avuto un primo riconoscimento da parte del Pontificio Consilium Pro Laicis. Nel frattempo, essendo stato fondato il ramo dei "Missionari della Carità Contemplativi", l’Associazione ha sottolineato il suo carattere laicale confermando l’orientazione contemplativa ed evangelizzatrice.
Nel 1996 la Fraternità fu accolta e approvata dall'allora Vescovo di Beaumont, Texas, J. A. Galante.
Attualmente padre Angelo, risiede nella comunità di Chihuahua in Messico.

lunedì 27 agosto 2007

Fraternità Universale della Parola



DAL DIRETTORIO

Prologo

1. (…) Fratello e Sorella che desideri incontrare Gesù in questa “Fraternità Universale della Parola”, sappi che non lo potresti nemmeno cercare se Lui per primo non ti avesse trovato.
E’ solo a causa Sua e del Suo Vangelo che desideri vivere come un discepolo, giorno per giorno, un passo alla volta.
Il Signore dell’universo, radice della tua stessa esistenza, ti chiama a Lui con forza e soavità perché, scartando coraggiosamente gli ostacoli del tuo ego, infermo a causa del peccato originale, tu possa raggiungerlo ove Egli ti attende da sempre, al centro di te stesso, nella profondità della grotta del cuore.
Penetra fiduciosamente in questo mistero, incontrandoLo ti incontrerai, e al di là di tutte le facciate illusorie dietro le quali nascondi le tue paure, conoscerai in Lui la tua reale identità e sarai in grado di scoprirlo celato anche nei tuoi fratelli e sorelle sotto la sofferenza delle loro maschere.
Non esitare quindi dinanzi alle difficoltà degli inizi e non fuggire dal cammino intrapreso, poiché se incominciare il sentiero che conduce alla vita è sempre arduo e angusto, a misura che avanzi nella buona strada e nelle opere della fede, correrai con cuore dilatato e con molta dolcezza sulla via dei divini precetti (S. Benedetto, RB, Prologo)
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2. La nostra vocazione è di appartenere a Gesù (Madre Teresa) e soltanto per Lui divenire Fratelli e Sorelle universali, cioè portatori dell’amore di Dio, contemplativi nel cuore del mondo, monaci e missionari, impegnati ad annunciare con la nostra vita, la Parola al mondo, nello spirito di ecumenismo promosso dal Concilio Vaticano II. (…)
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13. (…) In particolar modo sforziamoci di conoscere e di custodire con zelo le migliori tradizioni della Chiesa, sia orientali che occidentali.
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21. (…) Oggetto della nostra meditazione, sono la Bibbia e i suoi commentari, i Padri della Chiesa sia orientali che occidentali e altri autori spirituali universalmente conosciuti per la loro santità e dottrina.
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25. (…) Le anime di preghiera sono anime di profondo silenzio (Madre teresa).
Per essere Fratelli e Sorelle universali della Parola dobbiamo essere prima Fratelli e Sorelle del silenzio. Dio parla nel silenzio interiore, per poterlo ascoltare dobbiamo fare di questo il nostro linguaggio, dimorando raccolti nella grotta del cuore.
Nell’Eucarestia Gesù è pura lode silenziosa al Padre e ci invita al silenzio come fonte di comunicazione, con noi stessi, con Lui e con gli altri.
Frutto del silenzio è la preghiera.
Frutto della preghiera è la fede viva.
Frutto della fede viva è l’amore.
Frutto dell’amore è il servizio.
(Madre Teresa)
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32. (…) Parte di ogni giorno sia impiegata al servizio in favore degli spiritualmente poveri non preoccupandoci delle folle ma dei singoli individui, uno ad uno, o di piccoli gruppi in cui è possibile conservare il contatto personale. (…)